E’ una delle domande più frequenti tra le persone che si chiedono una consulenza. Sono persone generalmente mosse dalla consapevolezza di aver perso qualsiasi interesse e di vivere con un certo distacco emotivo, o ancora sono persone etichettate da amici e parenti come dei veri e propri “orsi”.
Vogliamo precisare che l’appiattimento affettivo è uno dei sintomi che insieme, ad altri segni e caratteristiche, contribuiscono a definire un disturbo molto importante: il disturbo post-traumatico da stress, ovvero un disturbo psichiatrico transitorio che può insorgere in tutti coloro che hanno assistito ad un evento traumatico.
L’appiattimento affettivo non è solo tipico di questo disturbo, ma è presente anche in disturbi quali ansia e depressione.
Scopo di questo scritto non è focalizzare l’attenzione sulle diagnosi ma appunto su questo sintomo, che è molto invalidante.
Chi ha questo sintomo sa bene cosa significa non riuscire a farsi coinvolgere emotivamente, sa bene come non riesce a fidarsi di un partner che ama, ancora, sa bene, cosa significa non assaporare il gusto di nuove esperienze.
L’emozione dominante è la paura che porta al ritiro e all’isolamento; diventa quindi difficile vivere una relazionale amicale o amorosa in cui è possibile esprimere i propri sentimenti.
Se vivi in una sorta di appiattimento affettivo è molto probabile che ti sarai posto almeno una delle seguenti domande:
Perché non mi lascio andare? Perché non riesco a vivere bene la mia emotività? Perché vengo accusato di mancanza di coinvolgimento? Perché tutto mi sembra cosi lontano da me??
E’ altamente probabile che il tuo comportamento sia funzionale a qualcosa, altrimenti non avrebbe ragione di esistere.
Automaticamente avrai imparato a mettere in atto alcuni comportamenti di distacco emotivo per evitare il ripetersi di emozioni e pensieri legati a determinate esperienze che per te, sono state spiacevoli.