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Oggigiorno è sempre più frequente sentirsi sottotono e provare sensazioni di apatia, stanchezza e confusione mentale. Questo sentire è molto diffuso anche a causa delle condizione socio-economiche attuali che contribuiscono ad amplificare il problema che viene banalmente definito: depressione.

Le etichette diagnostiche non ci servono a molto se non ad inquadrare una tipologia di disturbo piuttosto che un altro. Inoltre l’etichetta diagnostica spaventa. Ci fa sentire subito dei malati mentali.

Aggiungiamo anche che questa etichetta ci ingabbia perché non ci permette di pensare all’unicità e alla diversità.

Se parliamo di persone depresse, ci viene subito in mente l’immagine di una persona che piange tutto il giorno, chiusa in casa, che non è motivato a far nulla… Il nostro consiglio è quello di tralasciare questa immagine e pensare invece a come le persone possono manifestare il loro essere essere sottotono in modi differenti, che hanno molto a che vedere con il loro modo di esprimere le emozioni e i sentimenti.

Si può essere sottotono e stare male anche andando a lavorare lo stesso e cercando di celare a se stessi e agli altri la propria sofferenza o viceversa si può essere sottotono e apatici per grande parte del giorno e poi avere dei momenti di euforia e di grande spinta ad agire.In questo articolo, sempre avendo in mente che il miglior intervento è quello terapeutico, vogliamo dare dei consigli pratici, consigli che non sostituiscono l’intervento psicoterapeutico ma possono essere usati all’interno di questo intervento.

Si tratta di consigli che diamo ai nostri pazienti e da cui traggono giovamento. Non certo risolvono il problema, ma lo alleviano.

  • Fare durante la giornata una o più attività piacevoli: non devono essere necessariamente attività complesse come andare in piscina (attività che richiedono un notevole dispendio di energia), ma anche bere un caffè in compagnia o gustarsi qualche prelibatezza.

  • Riservarsi un momento della giornata per la cura di sé o della casa in cui si vive.

  • Avere in mente o ricordare, anche con l’ausilio di foto, un’esperienza gratificante.

  • Avere un’immagine mentale (in genere costruita in terapia) a cui accedere nei momenti in cui ci si sente sopraffatti.

  • Pensare ad una cosa da fare nella giornata successiva.

Pensare ad attività gratificanti da fare per sé, permette di riconquistare l’ attenzione su se stessi ed abbandonare lentamente l’apatia e lo sguardo negativo verso il futuro.

Ogni esperienza negativa, per quanto negativa sia, ci cambia e ci permette di imparare o rivedere nuovi aspetti che prima non venivano presi in considerazione.

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